La Storia 

La storia del popolo tailandese incomincia più di 2000 anni fa quando gli Ao-Lai (così i cinesi chiamavano i futuri thai) emigrarono dal nord dell'India alla ricerca di una terra in cui stanziarsi e da poter chiamare patria. Si fermarono nelle valli tranquille nel sud della Cina (molti thai vivono ancora là), ma dovettero scontrarsi con il potente esercito dell'impero cinese durante la dinastia degli Han; combatterono strenuamente riuscendo a respingere per un po' un nemico la cui forza militare e la cui numerosità(paragonabili se non superiori a quelle dell'impero romano) rendevano impossibile una resistenza prolungata. Risultò indispensabile lasciare quelle terre e continuare la migrazione verso sud, ove finalmente gli Ao-Lai si stanziarono nel Siam oggi chiamato Tailandia.

Appena giunti in queste terre si trovarono a dover combattere con i nativi della zona da loro occupata che erano tribù aborigene, poi con gli abitanti dei territori confinanti: i Khmer (il più forte impero del sud-est asiatico), i birmani e i cinesi sempre in espansione. Il costante stato di guerra portò a sviluppare un forte legame tra la popolazione e un forte senso di identità. Il nome che scelsero per la loro terra fu Muang Thai o terra degli uomini liberi e la loro nazione porta a tutt'oggi tale nome. Naturalmente per mantenere la propria indipendenza e libertà il popolo thai dovette confrontarsi nel corso dei secoli con i regni confinanti che il più delle volte erano dotati di eserciti molto più numerosi del suo. Per reggere a tali confronti fu necessario fornire ai guerrieri un addestramento militare che li mettesse nelle condizioni di tenere testa agli avversari. I più grandi combattenti del tempo si riunirono per trascrivere con razionalità le tecniche di lotta che fino a quel momento erano state tramandate oralmente e nacque così il CHUPPASART: un manuale reso disponibile a tutti gli insegnanti (non agli stranieri) onde rendere l'insegnamento collettivo. Tale manuale non fu concepito come qualcosa di statico nel tempo, ma perfettibile e tutte le tecniche che dimostravano la loro efficacia sul campo di battaglia entravano a far parte dell'arsenale thai, allo stesso modo ogni tecnica poteva subire modificazioni e miglioramenti: fino ai giorni nostri le arti marziali tailandesi hanno continuato il loro sviluppo (un esempio abbastanza recente è costituito dall'introduzione delle tecniche del pugilato occidentale).

Intorno alla metà del XVI secolo regnò il sovrano Naresuan detto il Principe Nero che come tutti gli altri sovrani dava grande importanza allo studio della lotta e delle tecniche militari e l'innovazione che portò fu di grande importanza: egli volle la netta separazione tra lo studio della lotta con armi (che prese il nome di Krabi Krabong) e lo studio della lotta senza le armi (che prese il nome di Muay Thai). La muay thai oggi detta anche boxe tailandese intendeva fornire al soldato la capacità di metter l'avversario in condizioni di non poter più combattere nel minor tempo possibile e con le uniche armi sempre disponibili: quelle di cui il corpo umano è naturalmente dotato. Questa è la vera differenza tra uno sport da combattimento e un'arte marziale: il primo nasce per fare una competizione sportiva, la seconda nasce per andare in battaglia. Un altro sovrano leggendario fu Phra Buddha Chao Sua, detto il Re Tigre di cui si ricordano la forza e la ferocia: si dice che usasse andare in incognito per i villaggi sfidando i campioni locali e riportando clamorose vittorie. Ordinò che i suoi soldati si allenassero regolarmente e fondò diversi campi di allenamento.

Ma la figura più celebre della storia della muay thai fu sicuramente Nai Khanom Thom , eroe nazionale tailandese. Egli fu catturato quando i birmani invasero la capitale tailandese Ayudhaya nel 1774. Il re birmano Mangra volle organizzare una sfida tra un prigioniero di guerra thai e uno dei suoi guerrieri (abili in un' arte marziale birmana detta Parma). I tailandesi scelsero come loro campione Nai Khanom Thom essendo celebre per la sua abilità anche prima della guerra. La sfida era all'ultimo sangue e contro i migliori combattenti birmani che però caddero uno dopo l'altro sotto i colpi di Nai Khanom Thom, i dieci migliori del regno furono sconfitti. Nai Khanom Thom, applaudito anche dal re Mangra, si guadagnò la libertà e potè tornare trionfante in patria, era il 17 di marzo. Da allora il 17 di marzo è la festa dei thai boxers e si ricorda il valore di questo antico guerriero.

Le informazioni sulla storia della muay thai sono state tratte da "Boxe Thailandese" di Marco de Cesaris - Ed. Mediterranee - di cui si consiglia la lettura a chiunque voglia avvicinarsi a questa disciplina.